Amori a distanza

Amori a distanza, è davvero la distanza il problema?

Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi. [Alessandro Baricco]

“Ciao Luisa, la scorsa estate  ho conosciuto una ragazza che fin da subito ha colpito la mia attenzione. Ci siamo sentiti spesso, dopo quell’occasione, e siamo entrati subito in confidenza, fino a frequentarci. Quella che poteva essere una storiella estiva, si è trasformata in una relazione profonda, coltivata nonostante la distanza (abitiamo a poco più di 500 km l’uno dall’altro), vedendoci un weekend al mese circa, con grande impegno da parte di entrambi. Skype, whatsapp, lettere aperte, vedersi di rado, sembravano bastarmi e per 5 mesi le cose sono andate benissimo.Poi la distanza ha iniziato a pesare, uscire la sera e vedere gli amici con le rispettive ragazze, sentirsi di continuo senza potersi sfiorare, essere fisicamente lontani, ha innescato in me una serie di pensieri negativi e domande del tipo: ‘Come può evolversi una relazione del genere? O lei scende o salgo da lei.’ ma lei è 20enne e studia, io 26enne e ho un buon impiego qui, mi sembra irrealistico lasciare tutto e trasferirsi. Inoltre si era sviluppata una sorta di dipendenza, quando ero con lei tutto aveva un senso, senza mi sentivo zero. Non ero l’unico ad avvertire problemi, anche lei aveva “paranoie” ma il suo approccio era differente dal mio, cercava una soluzione comune, cercava il dialogo, io più introspettivo, coltivavo dentro me queste paure. Fino a che un giorno abbiamo discusso, niente di irrisolvibile, però quel giorno la distanza mi è sembrata un muro invalicabile e così ho smontato tutto. Impulsivamente ho pensato di poter trovare la felicità anche senza di lei, magari senza andare a 500 km per vedermi con una ragazza. Ora sono passati circa 4 mesi e sono qui a pensare ancora lei e a quello che ho fatto di mia spontanea volontà. Di certo non sono più felice, ma se con lei ero 10 e senza ero 0, adesso navigo in un oblio di 5 costante. Non ci siamo più sentiti, a parte un freddo scambio di auguri per il suo compleanno. Io, convinto che sarei riuscito a ricominciare, sono qui a rimuginare su una scelta fatta in modo errato, soprattutto per le motivazioni. Per pensare al futuro mi sono rovinato il presente, direi che mi sono autosabotato, e mi sto convincendo che non troverò mai più una ragazza come lei. Il cuore mi dice che voglio lei, la testa ripropone questioni sulla distanza. Che fare?” [Paolo] Ciao Paolo, con gli anni si impara a dare il tempo alle cose di accadere. L’esperienza ci ha insegnato che quasi mai le cose sono come vorremmo ed abbiamo imparato a distinguere le motivazioni vere da quelle false, ossia da quelle che ci raccontiamo, e della cui veridicità ci convinciamo, per la paura o l’incapacità di ammettere quelle vere, quelle profonde, quelle che realmente ci spingono a fare qualcosa o ce lo impediscono. Mi scrivi che non hai più sopportato la distanza e che hai distrutto tutto in un attimo, convinto che non ci fosse soluzione e che un’alternativa altrettanto valida fosse possibile trovarla anche più vicino a casa. Mi scrivi anche che, a distanza di 4 mesi, ti stai convincendo che forse non incontrerai mai più una ragazza come lei. Aggiungi che il cuore ti conduce a lei, mentre la mente ti ripropone il problema della distanza, e mi chiedi di aiutarti a capire cosa devi fare. Come prima cosa ti chiedo se sei davvero sicuro che il problema vero sia la distanza o non ci siano piuttosto altre ragioni su cui fai fatica ad indagare perché ti fermi alla distanza. Mi scrivi che, nonostante tu pensassi che trovare un’altra con cui ricominciare sarebbe stato facile, ora sei lì che non riesci a toglierti quella ragazza dalla mente. Ma fino a che punto sei sicuro di pensare a lei perché è lei e non perché sei rimasto solo? Se, guardandoti dentro, capirai che non ci sono altre motivazioni e che lei occupa ancora la tua mente perché è proprio lei, allora ti suggerisco di interrogarti su cosa ti ha impedito di prendere in considerazione la possibilità di avvicinarti a lei. Dici che hai un buon lavoro e ti sembra irrealistico trasferirti per avvicinarti a lei. Ma cosa ti impedirebbe di cominciare a guardarti intorno, alla ricerca di una opportunità altrettanto valida, che ti avvicini a lei? In altre parole la mia opinione è che, se il tuo cuore vuole veramente lei, allora può valere la pena fare tutto il possibile per permettere a ciò che provi di esprimersi, incluso il cambiare lavoro e città, perché scegliere di condividere la propria vita con la persona che si sente di amare, con cui ci si sente in profonda sintonia, è molto diverso dal condividerla con una persona di cui ci si accontenta per non sentire il peso della solitudine, senza stravolgere la propria vita. Stravolgere la propria vita e quella delle persone coinvolte nelle nostre scelte, però ci obbliga ad essere veramente convinti delle ragioni che ci spingono a farlo, senza preoccuparci troppo di come andrà a finire, poiché quando siamo veramente convinti, siamo anche più capaci di affrontare le difficoltà che, inevitabilmente, incontreremo. Quindi ascoltati con attenzione e poi scegli, scegli per ciò che senti, cercando di non farti condizionare troppo dai pensieri, lasciandoti guidare dal tuo istinto. Mia figlia una volta mi disse: “Mamma, se di una cosa ti chiedi se è la cosa giusta da fare, allora non lo è, perché se lo fosse non ti faresti domande, la faresti e basta!”. Grazie, Paolo, per la tua lettera!

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    Luisa Rosini

    Sono una che si fa tante domande e cerca di andare sempre oltre le apparenze. Questa mia attitudine, unita alla formazione in counseling e in coaching, mi permette di comprendere velocemente l’essenza della persona che ho davanti (motivazioni, valori, attitudini, competenze, aspirazioni) e di intuirne la vocazione ossia lo scopo che la spinge ad agire.

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